GRUPPO RICERCA E TRASCRIZIONE MANOSCRITTO "LA FABRICA D'ORTA"

Questa è una pagina tratta dal manoscritto  "La Fabrica d'Orta" di Don Lando Leoncini (1548/1636), dove descrive la "sua patria", Orta città di Toscana.

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1° ASSEMBLEA DEL GRUPPO 6/5/2005 ORE 17,00

TRASCRIZIONE

Orta città di Toscana nelli falisci è appunto posta dove termina mezzo il suo viaggio il Tevere, et il suo polo contiene di altezza gradi 44 e minuti 16, e la dominatione del loco è il segno di sagittario Gaudente Jupiter felix esultatione; comincia in sulla riva dell’istesso fiume a elevarsi un colle, sopra il colle si erge un sasso, sopra il sasso è edificata la città.

Il colle è di mediocre altezza vago, e di ogni suo lato è fecondo di grano, uve, olivi, et altri pretiosi frutti, lo rendono adorno molti horti, e molti irrigati da 15 fontane che in esso sorgono, le sue radici sono dal lato di tramontana bagnate dal Tevere, ove era il Ponte, e di verso mezzo giorno da un rivo, piccolo invero detto Mincio, ma che lo rende atto a far esercitar sedici Mole in esso fabbricate.

Il sasso è tufo, duro, di sublime altezza di forma quasi che ovato, e posto un isola, talche pare ad ogni assalto di mano inespugnabile, come oltre a molte altre esperienze ultimamente nel passaggio delli 27 di Borbone a Roma fu chiaramente provato e quindi avviene che nelle guerre d’Italia si riempie la città d’infinite famiglie romane, et di altre straniere, e convicine.

 

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